In questa pagina: aforismi, frasi e riflessioni.
All’imbrunire sulla battigia le idee prendono la loro forma più tangibile.
Dunque se vi siete incamminati sulla battigia ed avete voglia
di lasciare la vostra impronta su questa sabbia,
potete aggiungere il vostro pensiero nei commenti,
e i vostri aforismi o le riflessioni più belle e che ben si sposano
con la brezza di questa battigia,
entreranno a far parte della battigia del naufrago!
(*) Per aggiungere il vostro pensiero, scorrere tutti i commenti fino a toccare il fondale della pagina.
198 COMMENTI
Pensare positivo. Resto a casa per tutelare il prossimo. Non è una prigione, ma una buona azione. Prendo questi giorni come del tempo per me, che forse mi serviva.. e mentre leggo il cammino di santiago, di coelho, al sole, penso che questa pausa serviva a tutti, per capire quanto sia bello abbracciare un amico, guardarlo negli occhi, andare sul lungomare a fare jogging dopo il lavoro, anche se spesso ti raggiungeva la collega con la puzza sotto il naso. Un detto dice che si apprezza il valore delle cose, quando non le hai più. E non poteva esser più attuale.
Federica accende il computer. Oggi è l’8 marzo, legge le mail, gli auguri, le cartoline virtuali. La sua paura non c’è. Il virus sta sconvolgendo le vite di tutti, gli allarmi e le ultime ordinanze ministeriali sono acqua di fonte, su di lei. Tutti hanno paura. Di stare in casa, di perdere il lavoro, di litigare, di non sapere dove mettere i figli quando chiudono le scuole. Federica ha avuto la Malattia. Quella seria, quella che ti fa pensare. Quella che ti cambia la vita. Lei non teme nulla, è serena. Tutto scorre su di lei. Vivere alla giornata è regola, e il mondo sembra dimenticarlo. Niente ci è dovuto, e grazie di esserci ancora. Oggi è l’8 marzo e un piccolo stormo di cicogne meravigliosamente bianche sta passando in alto, in contrasto con l’azzurro del cielo. Tornano a casa, come tutto e tutti in questo mondo. L’aria fuori è fresca, si respira bene, nulla può rovinare questa fantastica giornata. Federica chiude il computer e guarda fuori. I suoi panni stesi al sole sono asciutti e profumati. Accende lo stereo. Niente di meglio che ascoltare buona musica, pensa sorridendo. A finestre aperte, stirando.
“perché avere la paura di morire,
se non si ha il reale desiderio di vivere?”
La vita è oggi: coglila ora!
senti il sapore, l’odore,
abbracciala, strappala, indossala,
sentila sulla tua pelle:
deve farti ridere facendoti venire i crampi allo stomaco,
e farti soffrire fino a sentire l’ultima goccia di sangue abbandonare il tuo corpo
e cadere sul suolo,
come sudore…
Nessuno ci ha promesso questa vita.
Ci è stata data, per viverla.
E dunque quale pentimento nel perderla, se l’hai gustata
nella sua estrema candida purezza,
fino all’ultimo respiro?
Giorgio Giasir
25/02/2020
Lunedì. Tanto per cambiare, mi alzo presto e mi girano le scatole. Fuori piove ed è ancora buio, la brutta stagione sta iniziando e uscire di casa, lo so, sarà pesante. Mi avvio in cucina per fare il caffè, ruoto il miscelatore del lavello e…No!! Per la miseria! Che succede? Una fontana d’acqua fa saltare fuori il braccio del rubinetto che cozza sulla base dello scolapiatti, poi si schianta nella vaschetta di acciaio e tutto attorno si è formato un bel laghetto. Chiudo l’acqua e resto fermo, come una statua di sale. Asciugo tutto, piastrelle, lavello, mobili, mentre mi domando il perchè. Come è possibile che l’acqua della conduttura faccia saltare via il rubinetto dalla sua sede? Dire che odio il lunedì….be’ mi sembra banale. Aspetto mezz’ora e chiamo Guran. Il mio amico idraulico è sempre indaffarato, ma non mi ha mai lasciato nei pasticci. Risponde che verrà da me nel pomeriggio e di non preoccuparmi, la pressione dell’acqua nella mia zona è aumentata a causa di alcuni lavori sulle condutture e non sono l’unico ad avere avuto il problema. Mi rassegno e vado al lavoro: uscirò prima dell’orario consueto, per aspettare Guran. Mentre sono in macchina, mi sorprendo a pensare a lui. Con affetto, con simpatia. È un bravo ragazzo di etnia albanese, alto, atletico, castano e con gli occhi verdi. Un onesto lavoratore arrivato qui tanti anni fa, per sfuggire alla tragica situazione del suo paese. Guran arriva sorridente nel pomeriggio, puntuale, come promesso. Mentre traffica con chiavi inglesi e bulloni, mi sorride e mi rassicura che il danno non è serio, si risolverà tutto. Mentre gli preparo il caffè, lo interrogo sulle sue vacanze estive, che ha trascorso in un’isola croata. Entusiasta della vacanza, mi vuole raccontare la sua avventura di subacqueo apneista. Una mattina si immerge e vede sul fondale, a circa 6 metri di profondità, qualcosa che luccica. Dopo vari tentativi, riesce a vedere di cosa si tratta. È… un “messaggio” in bottiglia, come ai tempi degli antichi naufragi. Non senza difficoltà, riesce a prendere la bottiglia e a portarla in superficie, incuriosito e ansioso di scoprirne il contenuto. All’interno, perfettamente asciutto, un biglietto scritto in tedesco. Assieme alla fotografia di una donna. Il foglio, datato 2 anni fa, spiega che la signora della foto è la moglie deceduta del signor Erik, ottantenne germanico residente a Francoforte. Alla scomparsa della moglie, Erik si è recato sull’isola croata che hanno amato assieme, per tanti anni, e in quel luogo ha gettato la bottiglia, pregando chi l’avesse trovata, di contattarlo telefonicamente. L’amico Guran, sensibile a queste cose, ha quindi telefonato al signor Erik il quale, appena saputo del ritrovamento (lontano qualche miglio dal luogo dove aveva gettato la bottiglia) per la commozione si è messo a piangere. Si sono sentiti al telefono molte volte, da allora, Guran ed Erik, e l’anziano ha invitato Guran a Francoforte per fargli visita. Erik ha pregato Guran di una cortesia. Poiché alla moglie piaceva molto viaggiare, potrebbe Guran gettare nuovamente quella bottiglia nel mare italiano? Certo che sì – ha risposto il mio amico – e poiché Erik gradirebbe lanciare il messaggio più lontano possibile, Guran gli promette di affidare l’incarico ad un suo amico che sta partendo per Ancona. Laggiù, il mare italiano sarà ancora più distante. Mentre Guran finisce il racconto, termina pure la sistemazione del mio rubinetto. Vedo però che si ferma, preparandosi a raccontarmi l’epilogo della storia, veramente incredibile. Un magnifico sorriso anticipa il finale. La moglie di Erik è nata lo stesso giorno di Guran, il mio amico idraulico, colui che dopo 2 anni, per puro caso, nella vastità del mare Adriatico, ha trovato il messaggio in bottiglia lanciato da Erik.
Oggi è lunedì. Un magnifico, stupendo, inizio di settimana.
Una magnifica storia caro Fulvy. Una storia che mi ha commosso, e che fa capire quanto sia preziosa la condivisione umana! Grazie infinite per le tue bellissime perle su “Brezza di mare” 🙂
Un’altra notte insonne.. in lacrime. Pensi di star bene fino a che non arriva quel dettaglio che ti fa crollare tutto. E resto qui, a letto, nel buio. Un buio profondo e scuro, come i pensieri che mi attraversano adesso. Cerco di combatterli con la meditazione, cercando un po’ di luce, ma sono forti. Mi chiedo perché lo sono così tanto?! Sono debole?! Troppo fragile?! Troppo stanca di combattere?! O semplicemente voglio farla finita, e anche in fretta, così che io possa dormire?! E allora li lascio scorrere.. e sono lì cattivi, a puntare il dito. A ricordarmi che sono umana, e anche io commetto errori, forse ne ho commessi troppi, per meritarmi certi avvenimenti. Ma diventano ancora più crudeli.. nel frattempo arriva un ricordo fragile, bello, spensierato e pieno di luce, riesco a sentire persino il suo profumo, e un tipo a caso che canta “è più forte di me” e penso, a quante volte l’ho ascoltata e non mi sono mai soffermata sul testo, a quante cose che spesso do per scontato e analizzo con superficialità. Quella canzone è diventata improvvisamente adatta a tutto questo, a questi pensieri che non mi fanno dormire la notte. Sei la malattia e la cura… e stanotte ho imparato questo. Ora proviamo a dormire?