In questa pagina: aforismi, frasi e riflessioni.
All’imbrunire sulla battigia le idee prendono la loro forma più tangibile.
Dunque se vi siete incamminati sulla battigia ed avete voglia
di lasciare la vostra impronta su questa sabbia,
potete aggiungere il vostro pensiero nei commenti,
e i vostri aforismi o le riflessioni più belle e che ben si sposano
con la brezza di questa battigia,
entreranno a far parte della battigia del naufrago!
(*) Per aggiungere il vostro pensiero, scorrere tutti i commenti fino a toccare il fondale della pagina.
198 COMMENTI
” Non c’è forma di schiavitù più resistente, dell’esser schiavi dei propri bisogni.
Quando questi ultimi sono creati da altri e sono ben diversi dai nostri,
e da quel che ci renderebbe veramente felici,
essendo realmente “nostro” bisogno.
Bisogna lottare per i propri ideali, per i propri sogni, per i propri obiettivi lungimiranti e idealisti,
per le proprie visioni e non per i bisogni che ci insegnano ad avere. ”
Giorgio Giasir
21/06/2020
Si siede. Guarda la gente che passa. Ordina un cappuccino. Versa lo zucchero piano. Mescola e mescola.
Aspetta qualcuno? No, non ha un appuntamento, questo anziano solo. Impiega il tempo così, uscendo semplicemente di casa e andando al caffè. Non legge il giornale, non fuma, non telefona, nulla. Se ne sta lì a guardarsi intorno. Immagino la sua mente impegnata nel ricordare ogni singolo particolare, chi passa in fretta, le donne, gli anziani come lui. Vediamo se riesco a capire i suoi gusti. Gli interessano le donne, sì, vedo che le guarda un po’ su di giri. Ma non sono al centro della sua attenzione. Come non viene catturato dai ragazzi o dalle ragazze all’uscita da scuola. Capisco anche che non ascolta il chiacchericcio attorno a lui. Il barista sta attaccando una discussione con un fornitore, mentre la signora piacente dietro di lui spettegola al cellulare accarezzando il suo cane. No, tutto questo lo interessa in modo relativo. Beve il caffè, non tutto, lo lascia un po’ là. Continua a guardarsi in giro e finalmente …ecco: l’oggetto del suo interesse. Che si avvicina piano, a passo lento, quasi zoppicando. Si ferma ad ogni vetrina con lo sguardo un po’ spento, rassegnato. Raggiunge quasi i nostri tavolini ma non si ferma, piuttosto con difficoltà quasi accelera e passa oltre. È un anziano, un vecchio come il mio amico qui a fianco, che – adesso sì – dimostra un acceso interesse e non lo perde di vista un attimo, lo guarda, lo seziona, lo scannerizza per benino, lo valuta in tutto, saprebbe dire di lui età, peso, se fuma, se ha figli, se è vedovo o se è malato. Lo scruta a fondo, lo apre mentalmente come un macellaio col vitello sul tavolo di marmo per capire che no, maledizione, lui non è, non è ancora ridotto così! Lui si sente ancora in grado di farcela, di uscire senza aiuto, senza quel bastone, senza fermarsi ogni venti metri. Lo vedo più calmo, si raddrizza un po’ e finisce il suo caffè. Soddisfatto si alza, paga e se ne va. Me ne vado anch’io. Contento di aver fatto una pausa dalla routine, contento di non aver guardato lo schermo del cellulare, contento di aver visto un pezzo di vita vera, felice di capire l’Uomo.
Grazie Vero per questo bellissimo pensiero, il mare ci fa sognare, ci fa rinascere. Non bisogna dimenticare i poteri del mare: la fantasia, il viaggio, la positività nel ricominciare, scaturisce da quel dono atavico che appartiene alla natura umana: la contemplazione del mare. E tutto cambia, tutto si trasforma ed il viaggio riparte con una nuova brezza negli occhi e nel proprio cuore! ?
Dopo tre mesi, ho fatto ritorno sulla mia isola. La mia isola divisa tra cielo e mare, l’isola della mia vita, la mia isola felice per moltissimi anni.
Ma il rientro mi ha scossa un pò: è come se mi sentissi una turista eppure sono nata qua.
Come è possibile sentirsi un’estranea nel proprio luogo di origine e sentirsi ormai un’ estranea anche per la propria famiglia? Come è possibile che in mezzo a così tante persone, ci si senta soli? E allora la soluzione è prendere la macchina e andare a rifugiarsi al mare, sedersi là sulla riva poco distante dalle onde che con una melodia dolce ed elegante sembra che ballano e ti bagnano i piedi.
Tu rimani là assorta nei tuoi pensieri e ti sbuca anche un sorriso su quel viso malinconico che fino a poco prima ha lasciato spazio alle lacrime.
Ti lasci cullare dalle onde, chiudi gli occhi e per un attimo tutto passa, tutte le negatività vengono spazzate via e ti rimane solo tanta pace dentro di te.
E capisci che non c’è bisogno di avere tante persone intorno, ma che basta anche solo il mare.
Si, il mare, è il mio antidoto felice.
?
Che bello! Complimenti!
Grazie mille☺
•Dovremmo fare come i girasoli, che non si fanno trasportare dai falsi bagliori, ma che concentrano il loro sguardo verso il sogno•
☀
Grazie cara Vero per questa splendida metafora, hai arricchito la battigia con un altro corallo prezioso! Spero tanto scriverai ancora per noi su “brezza di mare” ☀??