Gli alberi
Sono in auto, agitato, sommerso dalle mie ansie quotidiane, soffocato dai doveri che si accumulano fragorosamente, il cuore batte più forte, la mia temperatura sale, il respiro diventa corto, affannato.
Sto aspettando nel parcheggio e nel mentre mi accorgo fuori dal finestrino di un ramo di un albero che ondeggia elegantemente fuori dal tempo, una danza soave in mezzo a tutto il solito frastuono quotidiano.
Quell’albero c’era anche ieri, durante un forte temporale autunnale… Era lì che soffriva sbattuto dal vento, non sapeva se sarebbe rimasto illeso o se avrebbe perso il suo bel ramo che oggi volteggia soave. Anche perché non era stato protetto da nessuno, né da lui stesso, né tanto meno dalle persone che correvano al riparo impaurite. Lui solo, nel centro della tempesta fermo a combattere contro le forze della natura.
Quanta fede hanno gli alberi, quanta fortezza nel restare lì con le loro forti radici ad aspettare che ciò che gli sta attorno offra loro quello di cui hanno bisogno, senza ansia, senza paure, senza batticuori, senza frenesie o alterazioni. Armati di enorme pazienza e fede verso la Madre Terra.
Quell’albero oggi mi ha calmato, i suoi colori e le sue foglie svolazzanti nella brezza del tepore mattutino mi hanno regalato quella pace senza tempo che solo loro sanno regalare, forse l’ossigeno che ci regalano gli alberi non è che il loro secondo regalo, il primo regalo è l’ossigeno che regalano alla nostra anima attraverso la loro atavica stoicità nell’essere fedeli verso la provvidenza di Madre Natura.
Giorgio Giasir
29/09/2021