L’immagine di un’emozione
Voglio scherzare con i miei amici,
gustarmi la loro allegria mentre li
sento singhiozzare dal ridere.
Guardare un panorama nella sua interezza,
facendo scorrere le sensazioni e le storie
dentro la testa, attraverso i ricordi…
Scelgo di farmi rapire dal profumo e dai colori
di una pietanza cucinata a regola d’arte:
“Sento la consistenza con la forchetta e nel mentre,
sveglio le papille gustative per essere
pronte ad esaltare ogni nota di sapore,
ascoltando il gorgoglio di un buon vino che affonda
nel bicchiere ed espande i suoi odori fruttati nel
aere attorno al tavolo,
pregustandomi l’accostamento che avrà nel palato
quando incontrerà l’essenza della pietanza…”
Preferisco guardare la mia ragazza negli occhi
durante la nostra serata romantica,
dedicarle la mia attenzione, i miei gesti,
le mie parole scelte con cura per descrivere
al meglio ciò che provo, il mio olfatto,
il tatto ed i miei sensi dedicati solo a lei:
vivendo a pieno quel momento che rende quell’incontro
un momento speciale tra me e lei.
Scelgo di alzare gli occhi al cielo in una notte di festa,
sia esso per ammirare fuochi d’artificio o per
scrutare fenomeni astronomici:
perché se non ho speso almeno un’emozione piena
in quella serata in festa,
se non ho sentito dei brividi salire sulla schiena
per poi tuffarsi nel cuore in un battito più forte
nel mio petto, cosa mi avrà lasciato quella sera?
Di cosa mi avrà arricchito?
… Solo dopo aver vissuto tutto questo,
ottiene per me significato l’immortalare quel momento
in una fotografia,
per racchiudere in un’immagine tutto quello che prima
ho fatto scorrere nella totalità della mia persona.
Amo la fotografia,
quando è frutto di questo:
quando racchiude come in un quadro
il vissuto più sensibile e profondo dell’uomo.
Quando per chi ha scattato quella foto
non c’è solo un ottimo connubio di luci, di colori
e volti gradevoli all’occhio,
ma se tramite quella foto attraverso gli occhi dell’autore,
può nascere un racconto,
una poesia.
Giorgio Giasir
07/08/2018